Open House e una Torino da scoprire
I luoghi del bello in un weekend che ha riscoperto Torino
Un weekend di sorprese quello tra l'8 e il 9 giugno, a cavallo tra la periferia e il centro di Torino. Muniti di una mappa, uno smartphone e tanta voglia di muoversi, i visitatori hanno dedicato la giornata di sabato e domenica alla scoperta di case, loft, parchi e palazzine storiche che hanno eccezionalmente aperto le proprie porte mostrandosi in tutto il loro splendore: dai colori accesi di Casa Rezina all'atmosfera storica che avvolge le Sale della Palazzina Marone Cinzano, passando per i sentieri immersi nel verde del Viale della Frutta. Gli itinerari erano liberi e improvvisati, dettati dalla curiosità e dalla voglia di condividere spazi ed emozioni. Un weekend di cultura, che ha riscoperto l'animo aperto degli stessi torinesi, orgogliosi della propria città e delle bellezze che racchiude. E poi, ancora, un'occasione di dimostrare quanto l'amore per il bello e la condivisione di questi piaceri superi le barriere economiche e le difficoltà di organizzazione: Open House vanta ben due edizioni passate, caratterizzate da un successo in continua ascesa e riconfermato anche quest'anno, il tutto immancabilmente offerto gratuitamente dai rappresentanti di Open House, i volontari e gli stessi "proprietari di casa".
Di tutti questi propositi la Palazzina Marone Cinzano ne ha fatto tesoro, e in quello stesso weekend ha deciso di unirsi ai già 150 luoghi aderenti all’iniziativa per aprire i propri cancelli e offrire visite guidate degne di un qualunque museo storico. In tutto questo, gran parte del merito spetta ai giovani ciceroni del Liceo "Massimo D’Azeglio" che con tanta passione hanno studiato i percorsi e offerto un’esperienza indimenticabile a tutti coloro che hanno bussato alle nostre porte. Tanto stupore e un’atmosfera magica hanno attraversato le Sale Storiche per ben due giorni, cullati dalla brezza fresca di un weekend di giugno un po’ anomalo insieme ai sorrisi soddisfatti di visitatori e volontari.
Più volte lo abbiamo ribadito: quando la cultura è condivisa, solo qualcosa di straordinario ne può emergere!