Mussolini e il fascismo
giovedì Il fascismo, sorto in Italia all'inizio degli anni venti del Novecento, era un movimento di massa organizzato in un partito milizia, che riconosceva come proprio duce Benito Mussolini, fondatore dei Fasci di combattimento, e si era aperto con la violenza la via per la conquista del potere.L'avvento del partito fascista alla guida del governo italiano, dopo la marcia su Roma nell'ottobre 1922, fu un evento straordinario: era la prima volta nella storia dell'Europa occidentale, che un partito milizia conquistava il potere in una democrazia parlamentare, dando inizio a un nuovo esperimento di dominio politico, che fin dal 1923 fu definito dagli antifascisti con un nuovo termine da loro coniato: totalitarismo.
Il nuovo regime fascista, basato sul monopolio del potere nelle mani del duce di un partito unico, che imponeva la sua ideologia come una religione politica, divenne un modello per altri esperimenti autoritari e totalitari nell'Europa fra le due guerre. Lo Stato e la società, la monarchia e la chiesa, la cultura e l'economia, la vita pubblica e la vita privata di uomini e donne di ogni età e condizione sociale, furono coinvolti nell'esperimento totalitario del regime fascista, mirante a creare un "uomo nuovo" e a realizzare, attraverso la guerra, una nuova Italia imperiale, razzista e antisemita.