UN SECOLO AZZURRO. Cent'anni di Italia raccontati dalla nazionale di calcio
Edoardo Agnelli che nel 1925 spiega a
Mussolini come l'apertura nel campionato di calcio ai figli degli
espatriati in America possa costituire il primo passo della futura
espansione politica: comincia l'epopea degli oriundi. Il duce che
interviene per garantire alla nazionale i favori di un arbitro svedese,
fascista, designato per dirigere (caso unico nella storia) la semifinale
e la finale del mondiale 1934. L'assoluta sicurezza di Pozzo nel
guidare gli azzurri allo stesso modo in cui aveva guidato gli alpini
nelle trincee della prima guerra mondiale. La seconda vittoria nel
mondiale 1938 che apre la strada alle infami leggi razziali. Il secco
3-0 dell'Ungheria sull'Italia nel 1953 utilizzato dal PCI di Togliatti
per magnificare, in vista delle elezioni, la superiorità della società
comunista su quella occidentale. Gli intrighi della P2 per assicurare
alle tv di Berlusconi la trasmissione del Mundialito in Uruguay.
L'ascesa politica del Cavaliere favorita dai trionfi del Milan. Sono
soltanto alcuni episodi e retroscena che hanno accompagnato cent'anni di
storia patria (dal 1910 al 2010) raccontati dall'osservatorio della
squadra azzurra di calcio. Alfio Caruso descrive l'inestricabile
intreccio che ha legato il pallone alla realtà politica, sociale,
culturale del nostro Paese. Un'epopea che ha avuto il merito di tenere
unita la Nazione persino nei suoi periodi più bui. Fra trionfi,
sconfitte, sospetti, delusioni, la favola del calcio continua.