IL CANALE CAVOUR. 150 ANNI DI BENESSERE
Ad aprire il ciclo con “Il Canale Cavour. 150 anni di benessere”, sarà Irene Cabiati, giornalista del quotidiano La Stampa. Insieme a lei lo storico Walter Barberis per celebrare il 150° anniversario della costruzione della grande infrastruttura idraulica, nata dalla visione lungimirante del famoso statista piemontese che trasformò l’agricoltura e l’industria della zona.
Il calendario degli eventi per la celebrazione dell’anniversario è iniziato a febbraio a Vercelli per poi proseguire a Chivasso, con una mostra fotografica. L’opera promossa da Camillo Cavour, fu realizzata in tre anni soltanto, dal 1863 al 1866. Nel suo percorso di 86 km alimenta una rete irrigua di 20 mila km e fin dalla sua apertura portò beneficio alle popolazioni del Vercellese, Novarese e della Lomellina, le terre che oggi costituiscono il triangolo d’oro del riso.
Nel catalogo - 140 foto illustrano minuziosamente il percorso del Canale - che correda l'omonima mostra, curata con Federico Bollarino, Irene Cabiati racconta la storia del Canale a cominciare dagli antefatti storici di cui sono stati protagonisti l'ideatore, Francesco Rossi, il progettista, Carlo Noè e Camillo Benso di Cavour, che fu tra i promotori del progetto, ma che morì prima che i lavori fossero avviati. L’opera era evidentemente il frutto di due culture: una economica e l’altra ingegneristica che avevano trovato in Cavour un pioniere. Uno dei capitoli è dedicato alla gestione delle acque, affidata alle Associazioni di Irrigazione Ovest Sesia di Vercelli e Est Sesia di Novara e all'appassionato lavoro degli acquaioli che garantiscono il necessario flusso a ogni campo. E' questa la peculiarità principale del Canale che nasce a Chivasso, prelevando le acque del Po, immettendosi nel Ticino dopo 86 chilometri, diramandosi su una rete irrigua di circa 20 mila chilometri. L'impianto architettonico con i suoi edifici di presa e di scarico è maestoso: nel catalogo sono pubblicati i disegni originali, forniti dall'Archivio Storico delle Acque di Novara, le foto d'epoca scattate durante i lavori e alcune pagine del quotidiano La Stampa che a quel tempo usciva come Gazzetta Piemontese. Non mancano le riflessioni sul mutamento del paesaggio, le minacce dell'inquinamento, l'uso dell'acqua anche per produrre energia idroelettrica.